La Casa di Spa-H

“Una casa che è già comunità”

Inaugurata ad Albosaggia la nuova sede di SpaH: un luogo per abitare, crescere, includere

“L’inclusione non è far entrare qualcuno in ciò che già esiste. È costruire insieme un nuovo spazio, un nuovo noi”.

— Andrea Canevaro

Con queste parole, scelte dalla Presidente di Fondazione Albosaggia Ornella Forza, si è aperto simbolicamente un nuovo capitolo della storia di SpaH. Venerdì 6 giugno 2025, tra abbracci, emozione e sguardi carichi di futuro, è stata inaugurata la nuova sede della Casa di SpaH, progetto ambizioso e visionario nato per offrire a giovani con disabilità un luogo non solo dove vivere, ma dove crescere, sperimentare l’autonomia e sentirsi parte di una comunità più ampia.

La cerimonia, partecipata e intensa, ha visto la presenza delle famiglie, degli operatori, dei bambini della scuola primaria di Albosaggia, dei volontari, degli amici di sempre e di una nutrita rappresentanza istituzionale. Tra gli ospiti d’onore il Prefetto di Sondrio, dott.ssa Anna Pavone, accompagnata dal Questore Sabato Riccio, il Sindaco di Albosaggia Graziano Murada, il Presidente della Conferenza dei Sindaci del mandamento di Sondrio, nonché Sindaco del capoluogo, Marco Scaramellini, e Marco Dell’Acqua, in rappresentanza della Fondazione Cariplo e Presidente della Fondazione ProValtellina.

SpaH, oggi, non è più solo un servizio diurno innovativo, ma diventa anche una vera casa, un luogo pensato per abitare con dignità e autonomia, in cui i ragazzi possano sentirsi protagonisti della propria vita, pur nel contesto di un accompagnamento educativo attento e umano.

 

Un progetto che nasce da lontano

L’idea di SpaH prende forma nel 2014, quando alcune famiglie di Albosaggia si rivolgono all’Amministrazione comunale e alla Fondazione Albosaggia, desiderose di trovare per i propri figli un luogo che non fosse solo assistenziale, ma capace di valorizzare potenzialità, abilità, sogni e desideri. Da lì inizia un lungo percorso fatto di ascolto, progettazione, ostacoli superati con tenacia e un’incredibile coralità di intenti.

Come ha ricordato Ornella Forza nel suo discorso inaugurale:

“La Casa di SpaH non è solo un luogo, ma un’esperienza, un laboratorio quotidiano di relazioni, crescita e dignità. Una casa che non protegge, ma accompagna. Che dialoga con il territorio e si apre alla scuola, alla cultura, allo sport. Perché l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità è misura della civiltà di un popolo”.

 

Un investimento per il futuro della comunità

I numeri raccontano una storia importante: oltre 1.100.000 euro di lavori per la realizzazione della struttura, finanziati grazie alla sinergia tra pubblico, privato e società civile. Fondazione Cariplo ha contribuito con 350.000 euro, il Comune di Albosaggia (tramite la Provincia di Sondrio) ha investito 600.000 euro grazie ai fondi AQST di Regione Lombardia, mentre 85.000 euro provengono dal PNRR, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma “Next Generation EU” (Missione 5, Componente 2, Investimento 1.2). Fondamentale anche la generosità della comunità: tra le donazioni spicca quella di 25.000 euro da parte della signora Ezela Cadringher, presente all’inaugurazione.

Tuttavia, come ha ricordato il sindaco di Albosaggia Graziano Murada, “la casa non è ancora completa: servono ulteriori risorse per sistemare gli spazi esterni e renderli pienamente fruibili. Ma oggi più che mai crediamo che valga la pena continuare a investire su questi progetti, perché riguardano il futuro dei nostri giovani, e quindi il futuro della nostra intera comunità”. Lo stesso Murada ha poi rivolto un appello alle associazioni del territorio, invitandole a collaborare in un’ottica di rete e condivisione: “Abbiamo bisogno di lavorare insieme, con un unico obiettivo: i ragazzi. Che devono essere al centro dell’azione educativa, al centro dell’inclusione.”

 

Le parole delle istituzioni

Assenti per impegni istituzionali ma vicini con il pensiero, il Ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli e l’Assessora Regionale Elena Lucchini hanno fatto pervenire saluti e congratulazioni. Locatelli ha definito SpaH “una risposta concreta ai bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, capace di coniugare prossimità, innovazione sociale e partecipazione”.

Marco Dell’Acqua, in rappresentanza della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo, ha sottolineato l’importanza del sostegno a progetti come SpaH:

“La forza di questo luogo non sta solo nella bellezza degli spazi o nel valore pedagogico delle azioni, ma nella rete virtuosa che lo ha generato: pubblica, privata, civile. Un esempio raro e prezioso di come si può fare comunità partendo dai più fragili”.

 

Un futuro che si costruisce insieme

Il progetto non si ferma qui. La Casa di SpaH ospiterà, oltre al servizio diurno, anche esperienze di vita autonoma grazie a spazi abitativi accessibili, dedicati in particolare ai percorsi dell’Accademia dell’Indipendenza, iniziativa promossa da Albergo Etico Italia, pensata per accompagnare i giovani adulti con disabilità in un cammino reale di autonomia abitativa e lavorativa.

Il sostegno economico alla gestione per il primo anno sarà garantito anche grazie al contributo PNRR e alle rette delle famiglie, mentre Fondazione Albosaggia continuerà a impegnarsi per garantire continuità e qualità.

 

Una casa per vivere, non per “essere ospiti”

La nuova sede di SpaH ospita quattro appartamenti pensati per offrire a giovani con disabilità l’opportunità di sperimentare una vita più autonoma. Tre di questi sono già occupati: all’interno vivono i primi ragazzi. Il quarto, invece, sarà presto trasformato in una “palestra di autonomia”: uno spazio in cui, attraverso brevi soggiorni e attività guidate, i giovani potranno prepararsi gradualmente alla residenzialità, imparando a gestire tempi, spazi, relazioni e piccoli gesti quotidiani in vista di un futuro sempre più indipendente. Un’idea innovativa, che si inserisce perfettamente nella missione educativa di SpaH.

 

Un modello replicabile

“Spah rappresenta una risposta concreta ai bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie – ha scritto nel suo messaggio il ministro Locatelli –. Un modello dove si coniugano prossimità, innovazione sociale e partecipazione attiva, che mi auguro possa essere replicato anche altrove.” Parole che ben sintetizzano lo spirito della giornata: una casa nuova, sì, ma anche un’idea potente di società, che abbraccia tutti e non lascia indietro nessuno.

 

Un giorno da ricordare

Tra applausi e commozione, la cerimonia si è conclusa con un brindisi collettivo e un messaggio forte: inclusione, speranza, protagonismo.

La Casa di SpaH è molto più di un edificio: è un seme di futuro piantato al centro della comunità, un invito quotidiano a costruire una società più giusta, dove la disabilità non è un ostacolo, ma una delle tante forme possibili dell’essere umani.

In attesa dei prossimi passi, il messaggio che riecheggia tra le mura nuove di questa casa è semplice, ma potente: qui si può.

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